Caro mio amico appassionato, senza tanti giri di parole posso garantirti che l’elemento tecnico più importante per un dritto da vero Tennista di Successo è l’accelerazione della testa della racchetta.
In più di 15 anni di esperienza nel settore da giocatore prima e da maestro poi, sono entrato in contatto con tantissimi giocatori dai principianti, agli agonisti fino ai professionisti, osservando e studiando le differenze tecniche nel dritto di ciascuno di loro.
Ad esempio….
– C’è chi ha un’apertura ampia e chi molto ristretta
– C’è chi muove la racchetta più verso l’avanti e chi la muove più verso l’alto
– C’è chi si appoggia in open stance e chi preferisce giocare neutral
– E così via….
Vuoi sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato?
La verità è che non c’è un giusto o uno sbagliato, sono semplicemente personalizzazioni tecniche.
Con il passare degli anni ho scoperto che ciò che conta davvero non è la personalizzazione tecnica di ciascun giocatore ma è la biomeccanica del movimento, ovvero la meccanica del corpo che fa davvero la differenza tra un dritto mediocre e un dritto di alto livello.
Si, lo studio della biomeccanica applicata al tennis è sempre stata una mia grandissima passione che mi ha portato a comprendere nel dettaglio perché alcuni movimenti sono più ergonomici rispetto ad altri.
Già in tutti questi anni ho sempre voluto capire il perché quel meraviglioso oggetto volante delle volte esce dalle corde come un ‘bolide’ mentre altre volte….
Beh, stenta a mala pena a passare la rete.
Mi capisci vero?
Ma c’è dell’altro….
Posso affermarti con assoluta certezza che non è un caso se ci sono giocatori che hanno dritti potenti e altri che si ‘incartano’ da soli senza sapere minimamente come aprire e come chiudere la racchetta.
Infatti, devi sapere che la ‘Pietra Filosofale’ del tuo dritto, quell’elisir di lunga vita che ti consente di spingere con un movimento sciolto e controllato (così come non hai mai fatto prima) risiede proprio nell’accelerazione della testa della racchetta.
Il vero segreto è tutto lì, credimi, non ne esiste un altro.
Okey c’è chi è già predisposto geneticamente ad avere l’avambraccio più veloce.
Anche questo è vero.
Ma ciò non significa che anche chi non è nato con il ‘talento stampato sul braccio’ non possa produrre velocità di gioco interessanti e ‘sfornare’ winner da qualsiasi parte del campo così come il panettiere sforna il pane caldo alle sei della mattina.
Sarebbe troppo riduttivo credere che un tennista è bravo solo se è geneticamente predisposto, concordi?
Perché se così fosse, il circuito professionistico sarebbe invaso di giocatori pieni di talento e basta.
Invece, se scorriamo il ranking dei primi 100 Atp, vediamo che il tennis va oltre il puro talento.
Fortunatamente il gap tra chi ha talento e chi non ce l’ha viene ridotto dalla qualità dell’allenamento e dalla caparbietà nel perseverare, allenandosi nella maniera giusta.
Ed ecco che escono giocatori meno appariscenti ma, ad ogni modo, assolutamente performanti.
Ramos Vinolas, Daniil Medvedev e Roberto Bautista Agut sono solo degli esempi.
Giocatori solidi che basano il proprio tennis sulla continuità dei propri colpi e sul ritmo da fondo campo.
Amico mio, che tu ci creda o no, il Metodo di Allenamento riduce il gap tra chi ha il talento e chi non ce l’ha.
E tutto questo ricade come un effetto a cascata anche sul tuo livello di gioco anche perché, diciamocelo chiaramente, a livello amatoriale sono ben pochi coloro che possono permettersi di definirsi ‘giocatori talentuosi’.
Più ti alleni con un Metodo di Allenamento specifico e su misura e più alte sono le probabilità di battere quel rivale storico del circolo che non hai mai avuto il piacere di battere.
Ma torniamo a noi perché come ti dicevo….