Il 98% degli appassionati là fuori gioca d’istinto.
C’è chi si sente più portato a ‘tirare’ e, quindi, ‘spara’ servizi, dritti e rovesci da qualunque posizione di campo (anche se si trova tre metri dietro la linea di fondo) oppure….
C’è chi si sente più portato a ‘tenere’ e, quindi, gioca un tennis ‘percentuale’ sperando che l’avversario, prima o poi, sbagli.
Vedi, sia in un caso che nell’altro tutti questi appassionati rimarranno sempre su quello stesso livello di gioco per sempre.
E vuoi sapere il perché?
Semplice.
Entrambi giocano completamente ‘a caso’ in base a quello che si sentono di fare in quel determinato momento e in base a ciò che il proprio istinto gli dice.
Sarebbe troppo bello migliorare e vincere partite giocando in questo modo!
Questa filosofia del ‘io gioco come mi sento di giocare’ ha le gambe corte proprio perché nel tennis non siamo da soli.
Bisogna tenere conto anche del gioco dell’avversario, dei propri punti di forza e di debolezza.
Se imposti una partita di singolare pensando solo a te stesso stai perdendo il 50% delle informazioni che derivano da ciò che il tuo avversario fa.
E, come ben sai, ogni avversario è differente.
C’è chi spinge, c’è chi alza, c’è chi gioca arrotato, c’è chi gioca solo in back e così via….
Capisci perché è completamente sbagliato giocare senza tenere conto di chi hai dall’altra parte della rete?
Sun Tzu, il famoso filosofo e generale cinese diceva:
“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”